martedì 29 gennaio 2013

La costante degli omicidi di Stato


Quarant'anni fa (il 23 gennaio  1973) moriva Roberto Franceschi, uno studente di ventun anni,  ucciso da un proiettile sparato da un poliziotto durante una manifestazione.  Secondo la prima versione ufficiale delle Forze dell'Ordine, il ragazzo era stato ucciso da un sasso lanciato dagli altri manifestanti. Vi ricorda qualcosa? 

Per i piú smemorati, vale la pena ripeterlo ancora: anche quandofu ucciso Carlo Giuliani, inizialmente la polizia cercó di dare la colpa ai manifestanti, con tanto di performance del vicequestore Lauro :


                                 



La storia della nostra Repubblica, fin dalla nascita, ha una costante: i segreti e i depistaggi di Stato che, con la complicitá di politici, servizi deviati e forze dell'ordine, nascondono la veritá  su omicidi, stragi e trattative con la Mafia. Per citare alcuni casi: Omicidio Montesi (1953) , Piazza Fontana (1963), Piazza della Loggia (1973), Ustica (1980), Capaci (1992), G8 di Genova (2001). Per tutti questi casi, e molti altri, processi lunghissimi riescono a ripristinare solo una parte di veritá, mentre i responsabili restano impuniti e continuano ad occupare posti chiave nella gestione della Sicurezza del nostro paese.

Il tempo passa e le menzogne dello Stato si rivelano solo quando la veritá sembra che non importi piú a nessuno. E intanto, la costante degli omicidi e dei depistaggi di Stato continua a ripetersi, com'è naturale per ogni problema di cui si rimandi all'infinito la soluzione. Cerchiamo di mantenere viva la memoria e gli occhi bene aperti.







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