Image copyright ©Ugo Guanda Editore S.P.A, viale Solferino 28, Parma.
Stamattina alle 9 ero al Palazzaccio.
L'aula Magna, dove si svolge l'ultima fase del processo Diaz, era
quasi vuota. Qualche giornalista, i carabinieri di guardia, gli
avvocati, i giudici. Io ero l'unica parte lesa presente; nessuno
degli imputati si é degnato di farsi vedere.
Oggi in programma c'era l'ultima
arringa difensiva, poi i giudici si sarebbero riuniti in camera di
consiglio, dove sono in questo momento. Come la Presidente Giuliana
Ferrua ha annunciato, il dibattimento durerá ancora un tempo
indeterminato, “non é neanche detto che il verdetto sia
pronunciato oggi” ha detto ai giornalisti che la incalzavano per
avere almeno un orario approssimato.
E quindi non valeva la pena di restare;
a che pro mettere le tende in Cassazione nell'attesa di una
sentenza che, comunque vada, mi ha già deluso?
Perché quale che sia il verdetto dei
Supremi Giudici, il massimo che si puó ottenere è l'interdizione
degli imputati dai pubblici uffici. Non è poco, lo so. Anzi, sarebbe assai
importante: gli imputati sono ai vertici della Polizia italiana, e la
loro interdizione sarebbe la fine della loro brillante carriera
andata avanti nonostante le condanne. Ma
appunto, proprio la loro carriera dimostra ció che la sentenza non
puó cambiare: che la nostra Democrazia ha giá perso.
C'é davvero bisogno della sentenza per
allontanare questi personaggi dal comando delle Forze dell'Ordine?
Questi dirigenti sono stati ripresi con in mano le molotov introdotte
nella scuola per incriminarci. Al processo hanno dichiarato di non
avere visto ne'sentito le nostre percosse, le nostre grida che hanno
fatto accorrere una folla davanti la scuola Diaz. Hanno firmato un
falso verbale d'arresto e hanno impedito con la loro omertà l'identificazione dei picchiatori. Hanno diretto un intervento
definito da Amnesty la piú grave violazione dei diritti umani in un
paese democratico. Ma come le scimmie della leggenda, non hanno
visto, non hanno sentito, non hanno detto. E quindi, non si ritengono
responsabili.
Ammettendo che ciò sia vero- e bisogna
proprio fare i salti mortali, come stamattina l'avvocato che difende Luperi- allora bisogna come minimo
ammettere una cosa: che i dirigenti della Polizia sono davvero
scimmie, mute sorde e cieche. E quindi la Polizia Italiana, nel
migliore dei casi, non è diretta da criminali, ma da animali
handicappati.
I giudici ora devono decidere sulla
base di fatti ricostruiti non dalle indagini della polizia, ma
NONOSTANTE i depistaggi della Polizia. Solo grazie al lavoro dei
nostri avvocati e dei Pubblici Ministeri, i giudici hanno comunque
degli elementi importanti per giudicare. Peró gli mancano gli
strumenti per condannare.
Non c'é un reato di tortura in Italia. Per la maggior parte dei crimini contestati è già intervenuta la prescrizione. Per gli anni di galera è già intervenuto l'indulto. Perfino per i rimborsi e le spese legali è intervenuta una leggina ad hoc, del 2010, che le mette a carico dei contribuenti i . Cioé: i circa 10 milioni di euro tra danni e avvocati degli imputati non li pagheranno loro, ma tutti gli italiani.
Non c'é un reato di tortura in Italia. Per la maggior parte dei crimini contestati è già intervenuta la prescrizione. Per gli anni di galera è già intervenuto l'indulto. Perfino per i rimborsi e le spese legali è intervenuta una leggina ad hoc, del 2010, che le mette a carico dei contribuenti i . Cioé: i circa 10 milioni di euro tra danni e avvocati degli imputati non li pagheranno loro, ma tutti gli italiani.
Resta solo l'interdizione dai pubblici
uffici... vedremo (se tutto va bene) stasera. Forse dopo le 16...
ora piú, ora meno! Abbiamo atteso 11 anni. Ma è comunque troppo
tardi per la nostra Democrazia, che ha dimostrato già di essere
zoppa, permettendo le carriere degli imputati, difesi a spada tratta
da tutte le parti politiche, mentre assolutamente nulla é stato
fatto perché la Diaz non si ripeta.
Dopo la Diaz e Bolzaneto, in un paese
democratico, gli imputati dovevano dimettersi o essere rimossi dalle
loro cariche, i torturatori identificati e processati, ci voleva una
legge sulla tortura e le scuse dello Stato.
Essere arrivati, senza tutto ció, ad
una sentenza di Cassazione, è una sconfitta.
E per favore: non venitemi a parlare di
garantismo! Ho sentito troppi politici riempirsene la bocca: in molti
casi, gli stessi che il giorno dopo l'irruzione alla Diaz dicevano
che eravamo tutti black bloc e meritavamo le mazzate, gli stessi che danno la pena di morte a
Carlo Giuliani senza alcun processo e senza che in Italia neppure
esista la pena di morte. Questa è l'Italia: il paese Garantista che
lascia i criminali al potere fino all'indulgenza plenaria della
prescrizione, e allo stesso tempo è il paese Giustizialista che
sbatte gli immigrati nei CIE senza processo, solo perché potrebbero
commettere il grave crimine di raccogliere i nostri pomodori per due
soldi. In poche parole: garantista con i forti, giustizialista con i deboli.
Pensavo a questo, stamattina, mentre
ascoltavo l'arzigogolata arringa della difesa di Luperi e allo stesso
tempo guardavo il cartello che dice: La legge é uguale per tutti. E
ricordavo la frase di Henry Louis Mencken: “L'ingiustizia è relativamente facile da sopportare. Quella che proprio brucia è la
giustizia”.
PS Ho scritto quanto sopra stamattina, prima di conoscere il verdetto. Ora so che la Cassazione ha confermato tutte le condanne, ed è una bella notizia: almeno c'è qualcosa che funziona. Ora vedremo se, come la legge stabilisce, la polizia italiana sarà decapitata dei suoi vertici criminali... o se ci aspetta qualche altra brutta sorpresa. Comunque quanto ho scritto resta valido: non dovevamo aspettare 11 anni per arrivare fino a questo punto, e se pure cadono i poliziotti condannati, restano gli stessi politici che li hanno difesi finora e che hanno responsabilitá anche piú gravi, resta De Gennaro (allora Capo della Polizia) piú potente che mai (ora sottosegretario con delega ai servizi segreti), manca una legge contro la tortura...
Abbiamo fatto solo un piccolo passo avanti. Ma non me l'aspettavo, e benvenuto sia. E soprattutto: GRAZIE ai PM e gli avvocati che ci hanno difeso e sono riusciti ad ottenere questo risultato storico lottando contro tutto e contro tutti.
PS Ho scritto quanto sopra stamattina, prima di conoscere il verdetto. Ora so che la Cassazione ha confermato tutte le condanne, ed è una bella notizia: almeno c'è qualcosa che funziona. Ora vedremo se, come la legge stabilisce, la polizia italiana sarà decapitata dei suoi vertici criminali... o se ci aspetta qualche altra brutta sorpresa. Comunque quanto ho scritto resta valido: non dovevamo aspettare 11 anni per arrivare fino a questo punto, e se pure cadono i poliziotti condannati, restano gli stessi politici che li hanno difesi finora e che hanno responsabilitá anche piú gravi, resta De Gennaro (allora Capo della Polizia) piú potente che mai (ora sottosegretario con delega ai servizi segreti), manca una legge contro la tortura...
Abbiamo fatto solo un piccolo passo avanti. Ma non me l'aspettavo, e benvenuto sia. E soprattutto: GRAZIE ai PM e gli avvocati che ci hanno difeso e sono riusciti ad ottenere questo risultato storico lottando contro tutto e contro tutti.
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